Il 12 Aprile,
nell’ambito della Campagna di informazione sull’ictus cerebrale che i Distretti
Rotariani regionali hanno promosso ed alla quale hanno aderito il Consiglio
Regionale e l’Assessorato alla Salute ed alla Famiglia di Regione Lombardia, il
Network regionale delle Stroke Unit lombarde (SUN Lombardia), l’Azienda
Regionale dell’Emergenza-Urgenza AREU 112, Federfarma Lombardia, la Federazione
regionale degli Ordini dei Medici, oltre a numerose società scientifiche nazionali
ed associazioni di pazienti, come ALICe, AITA ed ALT, si svolgerà in tutta la
regione una iniziativa volta ad incrementare la consapevolezza nella
popolazione lombarda del problema ictus, dei suoi sintomi e delle possibilità
di prevenzione e trattamento.
Si tratta delle Camminate della Salute, organizzate in 15 città della Lombardia (Pavia,
Voghera, Lodi, Cremona, Mantova, Brescia, Lecco, Varese, Saronno, Busto
Arsizio, Legnano, Gallarate, Melegnano, Milano e Rozzano) da Club rotariani,
Stroke Unit aderenti al Network, associazioni podistiche, locali e con
l’apporto prezioso di quanti collaborano a vario titolo alla buona riuscita di
una manifestazione che non ha mai avuto una dimensione regionale ed una
caratteristica così capillare come in questo caso.
La filosofia
dell’evento, che porterà i camminatori su percorsi di interesse storico e
paesaggistico di grande suggestione, è quella di trasmettere l’informazione che
l’attività fisica, per lo più negletta nella nostra civiltà, fatta di strumenti
che la riducono in modo sempre crescente (automobili, strumenti di lavoro ect),
è indispensabile, laddove praticata con regolarità, per la prevenzione delle
malattie cerebrovascolari, così come accade per le malattie cardiovascolari.
Numerosi studi
confermano che l’attività fisica regolare previene gli eventi ictus in
proporzioni che talora si avvicinano a quelle raggiungibili con alcuni dei
farmaci di prevenzione abitualmente utilizzati. E’ ovvio come questo non
esclude che le terapie vengano seguite con regolarità sulla base delle
indicazioni del medico; tuttavia, intraprendere un discorso di salute che
comprende anche l’impegno legato allo svolgimento di una attività fisica
regolare può anche fungere da traino ad un approccio globale alla prevenzione,
fatta anche di trattamento farmacologico
per la correzione o la attenuazione di fattori di rischio come
l’ipertensione, il diabete, la dislipidemia, il fumo, la coronaropatia
ischemica, la fibrillazione atriale (specie nella popolazione di età più
avanzata, ma osservabile anche in molti giovani).
Parlare di
prevenzione non deve peraltro far dimenticare come l’ictus si deve affrontare
con rapidità, perché il tempo è cervello:
e questo è necessario perché le terapie di ricanalizzazione (trombolisi
endovenosa e trattamento endovascolare eventualmente a seguire) si sono
dimostrate grandemente efficaci nel ridurre (o anche abolire, in qualche caso)
la disabilità che deriverebbe dalla progressione della ischemia cerebrale
(ovvero dalla riduzione dell’apporto di sangue in una zona cerebrale per
chiusura di una arteria.
Il tempo per salvare il cervello è tuttavia molto breve ed i soccorsi
devono essere chiamati entro al massimo 2 ore dall’esordio dei sintomi. In tal
caso viene attivato il Codice Ictus regionale, che permette il raggiungimento
(in codice rosso di trasporto) da parte del paziente, dell’Ospedale dotato di
Stroke Unit più vicino. Da qui la necessità
di riconoscere i sintomi rapidamente, conoscere le procedure di chiamata
del 118 (e non di familiari, medico di medicina generale o altro) così da
consentire il più rapido approccio alle
terapie di riperfusione alle quali è legata la sopravvivenza senza disabilità
dei pazienti colpiti da ictus.
In questo campo
c’è ancora molto da fare: in Lombardia solo l’8,3% dei casi di ictus viene
sottoposto a trombolisi (anziché il 15-20% come ormai è riportato negli
obiettivi di Società Scientifiche di settore e dell’OMS). La strada è tuttavia tracciata ed i numeri in
graduale incremento, a dimostrazione che informare (ma anche formare il
personale ospedaliero e farlo operare sulla base di protocolli definiti e
condivisi) è uno snodo cruciale nell’assistenza al malato colpito da ictus.
Campagna
Stopall’Ictus (http://stopallictus.it
per le informazioni relative)
MANTOVA, 12 Aprile in p.za Sordello
alle ore 9,30